| ... Ciao bimbe (e bimbi) belle,
vi giro quello che ho appena inviato a mediaset.
Ho intenzione di postarne una anche al forum di Aldo Grasso del Corriere, che so Luca legge.
Non credo servirà a nulla, visti i precedenti, ma almeno protestiamo.
Oggetto: trasmissioni di Luca e Paolo in orari indecenti
Gentili Signori,
sono una fedele telespettatrice della vostra emittente, ex pubblicitaria ed ex giornalista.
Vi scrivo per esprimere il mio più profondo rammarico per la vostra scelta, a mio parere dissennata,
di programmare due trasmissioni con gli attori Luca e Paolo, di cui una di punta come Le Iene, a orari che definire penalizzanti è un eufemismo.
Le Iene inizia ormai intorno alle undici e finisce quasi all’una di notte,
rendendone impossibile la visione a una larga fetta del suo pubblico naturale (giovani delle scuole medie, superiori e universitari, costretti a levatacce per lo studio).
Il che diventa tanto più irritante, se si pensa che gli ultimi servizi di attualità inclusi nelle puntate erano di ottima qualità, degni di figurare in un vero e proprio reportage giornalistico.
Sorte ancor più grama per la migliore sitcom italiana oggi sugli schermi: “La Strana Coppia”, ora programmata alle 23.30, ma che dalla prossima settimana slitterà a mezzanotte
(anche se sono gli ultimi due episodi inediti, non è un buon motivo), per lasciare spazio alla triade dei medici House-Grey's-Saved.
La Strana Coppia è stata, peraltro, fatta oggetto di numerose richieste di spostamento d’orario (fra le quali la mia) da parte di un affezionato zoccolo duro di telespettatori in questa stessa sede:
istanze che noto con molta amarezza non sono state assolutamente prese in considerazione. Mi domando per quale ragione.
Sto solo facendo un’illazione, ma un conto è limitare la sovraesposizione dei popolari personaggi Luca e Paolo (già presenti in preserale quotidiano anche con Camera Cafè), che non mi risulta non siano in grado di attrarre fasce d’ascolto (anzi…), un altro è disincentivare del tutto il pubblico a seguirne i programmi, con palinsesti così infelicemente congegnati, che lasciano invece spesso spazio a trasmissioni molto più scadenti o a repliche tappabuchi.
Ora, posto che, metaforicamente parlando, pestarsi la manichetta dell'acqua fra pompieri non è mai una tattica vincente (le tre serie mediche americane di cui sopra sono molto valide e apprezzate, perché diavolo porle in competizione con un prodotto italiano altrettanto valido, con un buono share e che meriterebbe ben altra collocazione?), mi chiedo il perché di una tale scelta.
Proprio quando, oggi più che mai, il ruolo della tv commerciale viene continuamente e giustamente ridiscusso, voi avete perduto un’ottima occasione per dimostrare ai vostri detrattori che Italia1 non è soltanto la rete giovanilista e facilona di Studio aperto e Lucignolo, specializzata solo nel riproporre pedissequamente i telefilm americani (alcuni dei quali francamente sopravvalutati, come Heroes).
Se voi non aveste confinato, di fatto boicottandole, le due trasmissioni nelle fasce di programmazione più neglette, potevate realizzare con coerenza ciò che - a parole, ma evidentemente non nei fatti - dichiarate essere uno dei vostri obiettivi prioritari come broadcaster e produttori:
valorizzare i talenti nostrani e la produzione di qualità, dove peraltro la vostra stessa partecipazione ricorre.
Luca e Paolo sono due professionisti che non esito a definire fra le punte di diamante della vostra emittente, che hanno contribuito e stanno tuttora contribuendo a renderla molto amata e popolare, soprattutto fra quel segmento di pubblico giovane che ai vostri inserzionisti sta molto a cuore.
Anche per questo, francamente trovo che una simile strategia sia del tutto priva di senso, per non dire autolesionista. Certo, immagino che lo share dei tre medici non sia paragonabile a quello della Strana Coppia o delle Iene, e questo può spiegare quantomeno alcune priorità per un’emittente commerciale.
Temo però che, nel farlo, mai come in questo caso vi siate comportati come il cinico di Wilde, che di tutto conosce il prezzo, ma non il valore.
Sappiate che la mia è un’opinione condivisa da molti altri telespettatori, che mi auguro non tardino ad esprimervela.
Con amarezza e disistima,
(firma)
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