non ricordo se questa intervista l'ho letta su questo sito, ma a mio parere è meglio leggere una cosa due volte, invece che non leggerla mai!!!!!!!!!
Luca e Paolo: spazzolino per due
Luca e Paolo si raccontano al "CTS News" febbraio 2006
Qualcuno se li ricorda per le scorribande in mezza Europa a bordo di un carro funebre. Altri sono “ossessionati” dai loro sketch in Camera Cafè. Tantissimi non ne possono fare a meno quando vestono i panni di conduttori de Le Iene con l’ex Miss Italia Cristina Chiabotto.
E a breve torneranno anche nelle sale cinematografiche con un nuovo film. Due genovesi doc che non sanno proprio fare a meno di farci ridere.
Il presente. Sta per uscire il vostro nuovo film, “…e se domani”, per la regia di Giovanni La Parola. Una storia d’amore, di equivoci, ma anche di viaggi, per così dire, interiori. Ce lo raccontate in dieci parole?
Luca: Dieci sono poche. Diciamo che è la storia di due viaggi. Paolo viaggia verso un amore standardizzato e vissuto giorno dopo giorno senza particolari emozioni. Io vado verso un amore idealizzato e completamente fuori da ogni regola, un amore che mi porta alla rovina. Due versioni dello stesso sentimento con i suoi pregi e i suoi difetti.
Paolo: È la storia di Mimì Rendano, Luca, e Matteo Cillario, che sarei io. Il primo ha una vita sregolata e si innamora di una donna per la quale fa follie, tra cui rapinare una banca. L’altro, il suo avvocato, è sposato e ha una vita normale. Entrambi invidiano all’altro quello che non hanno. Praticamente la storia dell’insoddisfazione umana. Effettivamente è il viaggio interiore di questi due personaggi.
E il passato. Insieme avete condotto, per due anni dal 2000, una delle trasmissioni più
assurde della TV, MTV Trip, viaggiando su un carro da morto. C’è un episodio di quell’esperienza che proprio non riuscite a togliervi dalla testa?
Luca: Ce ne sono tanti. Sono stati due o tre anni meravigliosi. Vivevamo nella più assoluta libertà di poter fare quello che volevamo e dove volevamo. Ci siamo divertiti molto. La cosa che non mi posso levare dalla testa è il carro… viaggiare a bordo di un mezzo così, vedere le reazioni della gente che guardava un carro funebre pieno di canotti. Alcune facce erano davvero meravigliose.
Paolo: Credo che mettersi in un carro funebre a viaggiare per l’Europa sia già di per sé strano. È difficile dirti un episodio in particolare. Il viaggio è una fonte infinita di spunti… farlo con un carro funebre lo è ancora di più. Forse la cosa che mi è rimasta più impressa sono stati i diversi modi di reagire. In Italia venivamo riconosciuti come personaggi della TV, in Europa ci guardavano molto più stupiti. Non eravamo Paolo e Luca in un carro funebre, eravamo semplicemente due in un carro funebre. Alcuni ridacchiavano, ma non capivano.
L’ultimo viaggio che avete fatto?
Luca: Io sono un frequentatore assiduo del Venezuela. Vado spesso a Caracas perché ho amici e parenti lì. Il mio ultimo viaggio è stato a Caracas e il prossimo sarà a Caracas. Anche se adesso, con mio fratello, stiamo scoprendo il Salvador dove c’è ancora poco turismo ma enormi risorse naturali. Entro la fine dell’anno vorrei andarci.
Paolo: L’ultimo posto dove sono stato è il Marocco, ma è stata più una vacanza che un viaggio. L’ultima volta che ho viaggiato davvero è stato in Messico due anni fa. Ci sono stato con mia moglie, che non era ancora mia moglie ma lo sarebbe diventata anche grazie a questo viaggio. Siamo arrivati a Città del Messico, abbiamo affittato un’auto e abbiamo fatto 2.500 chilometri in venti giorni. È stato un bellissimo viaggio. Mi sono trovato il giorno di Capodanno dietro una carovana di zapatisti incappucciati che andavano a San Cristóbal de Las Casas a festeggiare la rivoluzione che cade proprio il 1° gennaio.
Qual è la cosa migliore e quella peggiore dell’altro quando viaggiate?
Luca: Ultimamente viaggiamo poco insieme. Paolo ha messo su famiglia e così viaggia con loro. Comunque quando viaggiamo abbiamo abitudini abbastanza simili. La cosa peggiore? Non ce l’ha… è un ottimo compagno di viaggio.
Paolo: La cosa migliore è la spensieratezza, l’allegria. Luca è una persona sempre spiritosa che vede le cose dal lato positivo. La cosa meno positiva è che è un po’ pigro. Rimane irrimediabilmente genovese, ha sempre un po’ di nostalgia per casa. Diciamo che sta bene dove sta.
Cosa togliereste dalla valigia dell’altro poco prima di partire per fargli uno scherzo?
Luca: Il cellulare. Però se lui lo leva a me è una tragedia.
Paolo: Per fargli proprio un brutto scherzo gli toglierei i libri. Lui ama moltissimo leggere.
E cosa gli ricordate più spesso di prendere quando state per partire?
Luca: Di solito lui dimentica le cose che ci servono per fare gli spettacoli. Spesso si distrae e dimentica delle cose fondamentali per le nostre performance.
Paolo: È molto distratto per cui gli ricorderei, come nelle migliori coppie, lo spazzolino e tutto il resto, che poi mi “ciula”.
Quindi rischiate di avere un solo spazzolino per due?
Paolo: Che romantici, eh!?
Qual è l’oggetto più strano che avete riportato indietro da un viaggio?
Luca: Una volta sono riuscito a portare indietro una pianta carnivora. Adesso mi arresterebbero e mi lascerebbero marcire in galera. Viaggio sempre molto leggero, con poco bagaglio. Ogni volta che vado a Caracas, però, riporto in Italia le mie sigarette e il mio rhum preferiti.
Paolo: La sabbia. In particolare la sabbia della costa del Messico. Mia moglie conserva un sacco di boccette piene di sabbia.
Nella valigia di chi vi nascondereste pur di andarci in vacanza insieme a tutti i costi?
Luca: Deve essere un uomo o una donna? Dove andiamo? Emmanuelle Beart (attrice francese, n.d.r.) è il giusto mix tra donna bella e intelligente con cui sarebbe piacevole fare un bel viaggio.
Paolo: Mi sarei nascosto volentieri nella valigia di Bruce Chatwin (l’autore di In Patagonia, n.d.r.), un vero viaggiatore. Una persona così ti stimola a viaggiare veramente, a fare cose che da solo non faresti.
E a chi non mandereste neanche una cartolina?
Luca: Ce ne sono tantissime. Non ho mai mandato cartoline in vita mia. C’è l’imbarazzo della scelta.
Paolo: Io le cartoline non le manderei a nessuno. Non mi piacciono tanto. Preferisco far vedere le foto e raccontare cosa ho vissuto, cosa ho provato. La cartolina mi sembra un mezzo per far arricchire le Poste.
Una risposta meno diplomatica?
Luca e Paolo: George Bush.
Parlateci un po’ della vostra città. Un giorno a Genova per…?
Luca: Intanto un giorno a Genova non basta. La zona dell’Acquario, il centro storico, via del Campo e tutta la parte antica valgono la pena di essere conosciute. È molto meglio avere un amico genovese che ti faccia vedere la città. È difficile girarla da soli con quelle sue vie strette. Io sarei un’ottima guida.
Paolo: Fare un giro nel centro storico per vedere le vecchie botteghe. Soprattutto un posto, in via San Bernardo, che si chiama Torrielli. È una drogheria che vende spezie di tutto il mondo. Entri lì dentro e sei travolto dai profumi.
Il viaggio nel cassetto?
Luca: La Nuova Zelanda. È una terra che mi affascina molto. Ogni volta che ne sento parlare penso
che prima o poi ci andrò.
Paolo: Nuova Zelanda. Vorrei andare via per un bel po’. Ho sentito dire che la gente lì vive in modo molto molto semplice. Lavorare è un modo per sostenersi economicamente e basta. Quando hai finito sei libero di goderti la natura. La filosofia di vita di questi posti mi piace molto. Molto meno stressante della nostra.
ps. non è attualissima ma a me piace moltissimo!!!!!!!!!!!!